appunti di viaggio


In the name of God: Iran Raid 2011

…l’antica Persia, da nord a sud, da est ad ovest, le sue città, i suoi sapori, le sue montagne, l’affascinante deserto di Kalut, sino a quel che resta delle rovine di Bam….

…..13.467 km attraverso Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina Bulgaria, Turchia, Iran…tra splendida ospitalità, ramdam, alleati di dio e predoni…..

….la meta è l’Iran….tanto da noi se parla, qualcuno lo teme, qualcuno lo ignora….oggi la nostra meta. Un viaggio pensato questa volta per noi in modo particolare…per la prima volta le moto saranno due…..identiche, gemelle…ma due!!! Il primo viaggio non soli…ma del resto dopo aver casualmente incontrato due anni consecutivamente l’equipaggio della “Desert Sand” a Rosso (Senegal) e Luxor (Egitto)….poteva essere diversamente ?…beh, noi pensiamo di no…e scegliamo quindi di sperimentare questo nuovo modo di viaggiare in compagnia degli splendidi amici che sono Andrea e Lalla.

E’ anche il primo viaggio da anni senza Carlotta…ed il primo viaggio con LaKapricciosa…..un anno quindi pieno di novità!!!!

…e allora……. “diamoci da fare”: partiamo!!!!!

Pontremoli-Ivanic Grad

..chiuso il “Partyamo 2011” con gli amici….sabato 6 agosto siamo pronti per caricare la moto e…come da tradizione, con qualche ora in ritardo rispetto al previsto. Quest’anno però quasi giustificati….LaKapricciosa ha deciso di fare i capricci proprio gli ultimi giorni…ed è pronta solo la sera di venerdì 5….tardi….ma pronta!!!!! Speriamo!

La tradizione prevede anche lo speciale caffè da Rosetta….un saluto a casa…e via! Prima tappa Mantova dove ci aspettano Andrea e Lalla…..i primi 200 e rotti km sono pertanto in solitaria come sempre. Sosta all’autogrill ed eccoli che arrivano …meravigliosi! Abbracci emozioni a profusione e……..via verso Zagabria. Siamo in viaggio….ufficialmente…partiti…e le sensazioni che arrivano sono quelle che aspettavamo….finalmente! Traffico, non traffico, caldo, fresco….boh….si sente altro!

La Slovenia passa in fretta, attraversarla è sempre un piacere…e ci affacciamo in Croazia! Entriamo a Zagabria che oramai è buio, girottoliamo per qualche albergo, tutti pieni….decidiamo di proseguire. Arriviamo così nella ridente cittadina di Ivanic Grad; ci accampiamo nell’unico albergo nella piazza centrale, un buon panino affogato in qualche birra con abbondante dose di calorose chiacchere e …a nanna!!!

Ivanic Grad – Sud Sofia

Recuperate le moto dal pollaio, non una metafora ma un pollaio vero e proprio, in cui erano parcheggiate….siamo in sella pronti per riprendere il viaggio! Lasciamo presto la Croazia, riusciamo a pranzare nel solito locale lungo la strada, un po’ del solito traffico causa lavori a Belgrado e percorriamo velocemente la bellissima strada che da Nis ci porta in Bulgaria. La frontiera passa in fretta e all’ora di cena siamo a Sofia; decidiamo di proseguire evitando così di perdere tempo per entrare ed uscire dal centro e per la notte optiamo per un motel stile lungolastradainmezzoalniente. Ottima sistemazione ma il ristorante ha già chiuso. Mangiamo così, e risulterà una delle cene più divertenti del viaggio, nel baretto della pompa della benzina adiacente al motel dove una simpatica benzinaia ci scalda nel microonde speciali panini surgelati…..non mancano le birre.

Sud Sofia – Duzce

…oggi si entra in Asia….e ne abbiamo tanta voglia! Lasciamo quindi la Bulgaria, non senza esserci fermati per rifornimento moto e ristoro passeggeri in una desolata ma splendida stazione di rifornimento al femminile, e muoviamo i primi passi di questo viaggio in Turchia! Prima di Istanbul, dove prevediamo di lasciare moccoli a profusione per il solito traffico, decidiamo di concederci un pochino di relax…ovviamente ad una pompa di benzina! Belli ricaricati siamo pronti per affrontare il traffico di Costantinopoli; con sorpresa però, tranne che per una coda causata da un piccolo incidente….tutto sommato si scorre….e presto siamo a fotografare il cartello giallo che recita “Welcome to Asia”…….lasciata Istanbul alle spalle, dopo summit dei partecipanti scegliamo Duzce per la notte….da segnalare…una grande cena!!!!!

Duzce – Est Erzincam

…ci inoltriamo in Turchia, oggi ci aspetta una giornata intera nell’Anatolia centrale…..abbiamo deciso di fare una strada diversa da quella “consigliata”, da quella cioè che passa per Ankara, ma di lasciare l’autostrada nei pressi di Gerede per percorre la strada più o meno in costruzione che taglia le montagne. E’ proprio il caso di dire che “taglia le montagne”, nei numerosissimi cantieri, che ci regalano splendidi sterrati e fuori pista dove scaldarci e divertirci un pochino, notiamo infatti numerose ruspe che come in cordata in alto sulle pareti di roccia spaccano/aprono le montagne per creare un varco dove far correre la strada. Il paesaggio è molto carino, un continuo sali scendi da montagne di colore sempre diverso e la strada, complice il parecchio sterrato è divertente.

Km e km in mezzo al nulla e quando, orami è buio e molto freddo, al termine di una immensa nuvola di polvere alzata da alcuni camion scorgiamo dietro un distributore/stazione degli autobus….un motel. Inutile vista l’ora ed il freddo proseguire verso Erzincam, per oggi abbiamo fatto abbastanza e troviamo due comode ed economiche stanze. Sul piazzale oltre alle nostre due splendide…un Varadero italiano che, non so perché, ha un’aria a me famigliare. Cena nella stazione degli autobus….qualche cay….ramadam ed in Turchia quindi niente birra e a letto, coccolati dallo speeker che annuncia arrivi e partenze.

Est Erzincam – Maku

L’obiettivo oggi è interessante….arrivare al confine turco/iraniano ad un’ora decente per poter dormire questa notte in Iran….non sarà semplice: la strada non è eccezionale,le procedure in frontiera rischiano di essere laboriose…entrando in Iran l’orologio, già avanti di un’ora rispetto all’Italia, andrà ulteriormente avanti di un’ora e mezza….per questo….facciamo una buona colazione! E proprio a colazione …svelata l’aria famigliare del Varadero: è di…ANDREA…….., lo scorso anno ci siamo trovati la mattina nello stesso albergo di Plovdiv e nello stesso bar a mangiare prima di Istanbul ed infine …nel traffico di Istanbul stessa. Quest’anno anche lui diretto in Iran! La sua colazione è più veloce ci rincotreremo spesso in giornata. Giornata per noi entusiasmante, il paesaggio non è niente male, passiamo diversi passi di montagna oltre i 2000 metri e sopratutto ci avviciniamo inesorabilmente all’Iran….non è certo la Turchia più battuta da turisti e viaggiatori ma merita…merita il paesaggio e soprattutto merita la gente; ad ogni rifornimento di benzina sbuca sempre qualcuno dal bar sempre presente dai benzinai che ci offre tazze di ottimo cay! L’entusiasmo poi prende il sopravvento quanto anche solo in lontananza intravediamo il monte Ararat…doverose e divertenti quindi le pause sigarette/foto in quel di Dogubayazit ai piedi del monumentale e biblico monte….

È necessario però proseguire e dopo qualche decina di km……siamo in frontiera! Tutto sommato il disbrigo delle pratiche è piuttosto veloce e cordiale….tranne che per il doganiere che se la prende con la mia LaKapricciosa. Riesco infatti dai locali della frontiera e trovo il tipo, con un nugolo di persone attorno, che con una chiave gratta la borsa dx della moto…inutile descrivere la mia reazione…insomma per farla breve ce l’aveva con i miei adesivi di Strummerville, l’Associazione benefica dedicata al cantore Joe Strummer, che lo facevano supporre che io fossi un terrorista. I colori sono gli stessi della gloriosa bandiera Kurda ma vagli a spiegare che in realtà io non sono come lui sosteneva un terrorista e che quella disegnata sull’adesivo è una chitarra e non un fucile….vabbè riesco ad allontanare lui e soprattutto la minacciosa chiave coprendo gli adesivi con il solito nastro americano.

Eccoci ci siamo….è praticamente buio ma siamo in Iran!!!!!! Ce l’abbiamo fatta!!! Ed ora….Rock & Roll!!!!!!!!….qualche km e siamo immersi nel traffico di Maku….riusciamo anche a trovare il nostro primo albergo iraniano e possiamo avventurarci nel primo cambio dei soldi rigorosamente avvenuta in strada….non troveremo la cena ma abbiamo alcune scatolette e trovo della frutta secca. Siamo in Iran e siamo davvero contenti!

Maku – Kandovan –Tabriz

Sveglia presto e pronti ad avventurarci a scoprire l’Iran!!!! La meta di oggi è la secolare Tabriz, la città capitale dell’Azarbaijan orientale. Scegliamo di non fare la strada diretta ma di avviarci attraverso una pista sterrata decisamente più bella, frequentata solo da noi e greggi di pecore, e che riesce a regalarci ancora anche ottime viste dell’Ararat…arriviamo all’ora di pranzo a Tabriz….grazie al pranzo ci troviamo anche un posto per dormire…i realtà si era partiti per arrivare a Kandovan ma dato che siamo arrivati presto e si è trovato un albergo discreto decidiamo di fermarci qui. Un pranzo veloce e di nuovo in moto per scoprire Kandovan, il paesuncolo iraniano che ricorda la Cappadocia; vi arriviamo attraverso una splendida strada tra colline e montagne. Kandovan è molto carina e le case troglodite scavate nella roccia, si già viste in Cappadocia, ma meritano comunque una visita. Il villaggio è piccolo e si visita in poco tempo, riprendiamo così le moto e torniamo a scoprire Tabriz.

Riparcheggiamo le moto e….di nuovo un Varadero con un’aria famigliare…ma certo, è Andrea, arrivato in serata a Tabriz direttamente dalla Turchia…qualche chiacchera eppoi i saluti, i nostri itinerari saranno diversi, noi al sud lui rimane verso il nord.

In giro per Tabriz…..della vecchia Tabriz è rimasto davvero poco ma è la prima vera giornata iraniana ed il morale è molto alto!!! Ci piace!!! Molto!!!

Tabriz – Qazvin

Briefing a colazione per decidere e valutare dove arrivare….risultato: partiamo e vediamo per strada!!!! Ottimo…questo modo mi piace!!!! È il mio!!!!!

Si viaggia bene…siamo circondati da montagne che cambiano colore continuamente: marroni, rosse, gialle, grigie, blu…..ci piace e si viaggia bene. Durante le soste scopro anche che…il mio problema con il Ramadam non esiste: posso fumare senza nascondermi come avevo fatto, sono in viaggio e pertanto, come anziani/bambini/donne incinte/medici/e altre varie categorie…..posso fumare! Ahhhhhhh….!!!!!

Decidiamo di “pranzare”a bordo strada; acquistiamo della frutta direttamente dai produttori che vendono lungo la strada, ci appostiamo sotto una pianta che troviamo a qualche metro dalla via e dopo aver rassicurato il proprietario che non eravamo li per rubare la sua frutta ci mettiamo a banchettare….tra una mela ed una pesca, una piccola auto si ferma al fianco delle nostre moto e da li scendono verso di noi due ragazze ed un ragazzo. Subito si allarma il proprietario del terreno che immagina un banchetto a sue spese…a gesti lo tranquillizzo e con la tipica e splendida ospitalità che solo gli iraniani riescono a farti sentire….mi corre incontro offrendomi un gran sacco delle sue mandorle fresche! Ah già …i tipi scesi dalla macchina…….si avvicinano e si presentano: Khiana, una ragazza iraniana, Rudy e Krastin due motociclisti austriaci! Ci dicono che sono in giro da un anno e che sono sulla via del ritorno, viaggiano con due Ktm 640 e sono ospiti a Qazvin dall’importatore in Iran di KTM…Khiana è una collaboratrice. Spettacolo di incontro, provano a spiegarci dove rimane il negozio, ripartono con l’auto e ci diamo appuntamento in negozio più tardi.

Proseguiamo quindi anche noi e a Qazvin, dopo vari tentativi per trovare il negozio…troviamo su di una strada Rudy ad aspettarci per accompagnarci. Il capannone, che fa anche da officina, è enorme, davvero ben nascosto, poche (tolte le due austriache e ora le nostre) moto dentro ed un discreto negozio di abbigliamento per motociclisti dietro una tenda. Il titolare, Mr. Rosbeg ed i nostri nuovi amici ci ospitano nella guesthouse annessa dove vengono ospitati i clienti di passaggio, ci offrono shisha, caffe, bibite varie, pollo e tutto quanto potessimo desiderare. Ci trovano un albergo e ci si accorda per la cena. L’hotel è in pieno centro, la città moderna, poco attraente ma l’atmosfera che vi respira ottima! Il mito e mite Mr. Mustaba, un collaboratore di mr. Rosbeg, viene a raccoglierci per cena, pollo fritto in un importante locale della città con famiglia Rosbeg, Mustaba, Rudy, Krastin…ed ovviamente siamo ospiti. Finiamo la serata in un tipico locale iraniano stesi su tappeti a fumare shisha e bere te. Che spettacolo di incontro e di serata!!!!

Qazvin – Gazorcan

Ci riposiamo un pochino…ed in tarda mattinata partiamo per i monti Elburz, a nord di Qazvin, per visitare la Valle con i Castelli degli Assassini, in particolare siamo diretti al castello di Alamut, una fortezza costruita nel’840 e distrutta nel 1256 e sede dei Nizariti o Setta degli Assassini.

Questa volta le moto a partire sono 5: le nostre due splendide K,  2 640 austriaci, e Mustaba su Yamaha.

La strada è meravigliosa, un continuo sali scendi in montagna, curve e villaggi da attraversare. Ci scappa anche la sosta in un laghetto per un bagnetto! Arrivati nei pressi del castello, ad oltre 2000 metri di altitudine ci sistemiamo nella casa di un amico di Mustaba. Siamo in uno splendido villaggio di montagna in una casa immersa nei boschi iraniani. Ci rifocillano con ciliegie e l’immancabile te e siamo pronti per la scalata al castello….decisamente più faticoso che salire sin qui con la moto!!! Del castello in realtà non rimane granchè ma una visita la merita sicuramente, non fosse altro per l’eccezionale panorama che si può ammirare da lassù!

Rientrati in paese, una splendida cena nel bosco, ore e ore di chiacchere e a nanna! Giornata e serata emozionanti e situazione incredibile…..il ricordo e le sensazioni ci rimarranno dentro per un bel pò.

Gazorcan – Kashan

Dopo una buona colazione, caricate le moto e soprattutto salutati i gentilissimi proprietari di casa, si scende dalla valle degli assassini in direzione Qazvin….diverse le soste per foto del piccolo gruppo su panorami mozzafiato ed un volta arrivati in città….baci, abbracci e saluti a Mustaba, Rudy, Krastin.

Le moto procedono ora verso Qom, città sacra per i musulmani sciiti, dove ammiriamo le splendide moschee…ovviamente dalla moto!!!!

Arrivati a Kashan, ci buttiamo subito nello splendido centro e siamo pronti per un’ottima cena al temine della quale ci vengono offerti diversi tipi di dolci da altri avventori del locale in segno di benvenuti….non fosse che uno degli offerenti era un impiegato dell’agenzia delle entrare iraniana….

Al rientro in hotel troviamo diverse persone attorno alle nostre splendide….umh….ci si avvicina quindi quello che decidiamo essere il Ministro dell’Agricoltura iraniano che ci impone che i suoi ospiti facciano foto sulle nostre moto….noi imponiamo al ministro di fare una foto con noi, accetta con soddisfazione!

Kashan – Yadz

Oggi la tappa è di quelle importanti….la bellissima Yadz, città di fango con le sue splendide torri del vento.

Ci arriviamo dopo un gran pranzo nei giardini di Nain dove chi passa si prodiga per andare a casa a recuperare vivere da donarci….impressionante la quantità di cocomero che ci viene donata….che spettacolo il popolo iraniano!!!!

Yadz….è davvero meravigliosa! Ci sistemiamo nello splendido Silk Road Hotel e ci buttiamo subito tra le case di fango….Splendida!!!!

Yadz è incantevole, lascia senza parole….e la sabbia che svolazza la abbellisce ulteriormente!!!

Le torri del vento, antichi sistemi di climatizzazione, sono incredibili e l’atmosfera che vi respira…merita il viaggio.

Mangio anche lo stufato di cammello più bbbbbbuono della mia vita!!!!!

Da Yadz raggiungiamo anche Chak Chak, uno dei luoghi più sacri per i pochi zoroastriani rimasti in giro, inserito in un contesto spettacolare, così come spettacolare è la pista che lì porta….e bravo zoroastro!!!

Yadz – Kerman

Dopo il riposo di Yadz si riparte alla volta di Kerman….che ci avvicina alla grande meta del viaggio.

L’accoglienza in città è splendida…..creiamo un caos infernale con tutte le macchine che si fermano attorno a noi: chi per curiosità, chi per fornirci aiuto, indicazioni, chi per proporci ospitalità  a casa…i più ostinati  ci seguono sino all’hotel per convincerci che da loro staremmo meglio…un ospitalità davvero incredibile. Troviamo un ottimo albergo dove il gentilissimo proprietario ci rifornisce di te ogni 5 minuti; tra qualche mese sarà in Italia, e ci chiede informazioni (c’è un treno tra Venezia e Roma? Quanto tempo ci vuole da Roma a Pisa? Come è il sesso a Venezia?…il sesso a Venezia?…mah….).

Andiamo a  visitare l’antico mercato della città….i turisti qui sono davvero pochi….noi!!! attiriamo quindi le curiosità di tutta la città che gentilmente si avvicina  a noi e ci avvolge in mille domande.

La città è piacevole e l’atmosfera piacevolmente rilassante….questa città sulla quale non avevamo investito nulla…ci da parecchie soddisfazioni!!!!

Kerman – Kalut – Kerman

Ma…è venuto, rapidamente, il momento di salutarla…..pronti a partire per il Kalut desert e poi proseguire forse verso Bam….vedremo strada facendo…e cosa ci dice il caldo….a Kalut infatti in questa stagione si possono superare i 50 gradi.

Partiamo quindi alle 4.30 per assistere al sorgere del sole nel deserto ed evitarci un po’ di calura…ci inerpichiamo sulle montagnole che costeggiano Kerman e una volta valicato il paesaggio si modifica completamente presentandosi come un immenso altopiano, la roccia lascia presto posto alla sabbia e arrivano in tutto il loro splendore le spettacolari piramidi di sabbia e roccia che caratterizzano questo incredibile deserto….sapevamo della loro spettacolarità ma rimaniamo senza fiato….qualcosa di magico, di indescrivibile!!!!!!

Cerchiamo di alleggerire un pochino le moto di qualche bagaglio e finalmente LaKapricciosa può fare il suo trionfale esordio tra la sabbia!!!!! Si gioca un po’ con le moto e ci dedichiamo quindi alla colazione tra la sabbia e le rocce!

In silenzio, carichi di emozione contempliamo quanto abbiamo attorno………

Arriva il momento di salutare questo magico posto prima che il caldo feroce possa divorarci.

Decidiamo di dirigerci verso Bam ed imbocchiamo una pista che secondo noi dovrebbe ricongiungersi alla strada per la nostra meta, tagliando l’altopiano. Scopriremo poi che in realtà la pista non porta verso Bam ma si dirige in direzione confino afgano.

Dopo una 40 di km di splendida pista, la vista si perde all’orizzonte, un panorama incredibile incontriamo un primo villaggio che ci accoglie e ci saluta.

La pista prima dura inizia a lasciare posto alla sabbia molle..perplessi decidiamo di proseguire pur sapendo che presto saremmo dovuti tornare indietro ma….la situazione è accattivante proseguiamo.

A poche centinaia di metri da noi si iniziano ad intravedere delle dunette di sabbia gialla….un piccolo guado ci introduce in un oasi da cartolina tra le palme….dalle quali nasce e se esce un tipo armato che ci attraversa la strada per segnalare la sua presenza….il segnale è piuttosto chiaro…ma possiamo passare. Un paio di km dopo l’oasi la pista diviene praticamente impraticabile, la sabbia è sempre più molle…..decidiamo di fermarci per tornare indietro….già decidiamo di fermarci ma…. ma il mio piede non tocca terra e…tocchiamo terra io e LaKapricciosa assieme….non ci siamo fatti nulla sulla morbida sabbia, una grassa risata e ora rialziamoci.

LaKapricciosa è sul suo cavalletto e ne approfittiamo per una breve pausa…terminata la sigaretta ….la dura sorpresa….LaKapricciosa non risponde al starter….niet…..dopo diversi tentativi decidiamo di trascinarla sin sotto le palme dell’oasi…è l’ora di pranzo e sotto il sole del deserto non è divertente cercare di capire cosa succede alla mia splendida…..spingere, tirare la moto sulla sabbia non è un granchè ma per fortuna vengono a darci una mano dei ragazzi del villaggio.

Siamo all’ombra…il villaggio intero si prodiga per sostenerci portandoci acqua fresca. Ora Lakapricciosa….la pompa della benzina tiltata?…no…smontiamo un po’ di qua e un po’ di là ma niente…non vuol ripartire. Notiamo smontando la pompa della benzina che i filtri all’interno hanno un sinistro colore marrone…..sembrano bustine di te maltrattato…dopo qualche ora di tentativi ci arrendiamo e chiediamo il modo di trasportare la moto a Kerman, sperando li di trovare un meccanico in grado i darci una mano. I nostri nuovi amici dell’oasi riescono a rimediare un pick up dal villaggio vicino, verrà a prenderci e ci ospitano quindi a casa per un pranzo….latte, datteri, pane.

Arriva il nostro autista con uno sgangheratissimo pick-up…salutiamo il villaggio, qualche foto con i Kalashnikov che in questo luogo abbondano….caricata la moto si parte…ora il problema sarà fare arrivare questo di macinino di macchina a Kerman…ma è piuttosto semplice, basta ogni decina di km fermarsi, cercare acqua fresca e buttarne una discreta quantità sul radiatore.

Il viaggio non è male….il nostro splendido autista parla solo farsi, non tace mai e la comunicazione è bella vivace: “ mecianic….cerman…ocei!” e ancora “mecianic….cerman….ocei!”…eppoi “mecianic…cerman….ocei”!…alla mia risposta….”ocei”…scoppiamo tutti a ridere. Poi si cambia argomento: il mio sherpa indicandomi “italia…iran….”…e indicandosi…”afgnan…..cerman” scopriremo poi che è un trafficante di eroina tra l’Afganistan e l’Iran…uno di quelli che vengono definiti “predoni” che pochi anni fa rapirono alcuni turisti tra Bam ed il Pakistan…oggi infatti la strada è praticamente “chiusa” e si può percorrere solamente sotto la scorta dell’esercito iraniano.  A parte il Kalashnikov di gomma che penzola dal retrovisore al posto del rosario sembra tutto fuorché un predone/trafficante ed iniziamo anche coniare un nuovo linguaggio che ci permette di parlare di figli e di vita. Un gran personaggio….ci scambiamo anche gli accendini….non so ancora se fumo più io o lui!

Un viaggio comunque interminabile…..ho perso il conto delle ore…ma arriviamo a Kerman…ed il “mecianic ocei”….vista la tipologia di moto decide di chiudersi/barricarsi dentro l’officina per paura che gli si chieda di metterci le mani……con la moto sempre sul pick-up torniamo all’hotel dal quale eravamo partiti la mattina prima…..qui ci accoglie una giovane guida iraniana che parla un perfetto romano (ha studiato e vissuto a Roma)…è lui che ci spiegherà che ci siamo fatti ospitare da villaggi di predoni.

Dall’hotel chiamiamo Mr. Rosbeg a Qazvin per capire se può darci una mano o comunque allertandolo che avremmo cercato di portare la moto su da lui…..Mr Rosbeg ci sostiene e ci fa arrivare in albergo un suo amico…un giovane che dice intendersi di motori….è sera….carico la moto su un nuovo pick-up destinazione la cantina dell’amico di Rosbeg….il tipo, con simil traduttore al seguito, mi dice di star tranquillo …”aggiustero’ LaKapricciosa”…….la notte e la mattina non passano più…fermo nella hall dell’hotel in attesa di notizie……arriva una telefonata da Khiana….”I ragazzi non sono riusciti, organizziamo un trasporto a Qazvin”….censuro i moccoli….qui….in Iran ne ho lasciati andare diversi….nuova telefonata….”contrordine, forse ce la fanno”……..dopo qualche ora….un suono, una musica famigliare….è lei…splendente…. LaKapricciosa..che arriva sulle sue gambe…umh….sulle sue ruote….e dietro di lei …una decina di giovani iraniani che in qualche maniera hanno contribuito alla ripartenza…la provo subito….va alla grande! Mi spiegano..iniettori sporchi, batteria, pompa, benzina troppo sporca ….boh comunque…. Bene….si continua! Usciamo a festeggiare e decidere cosa fare….rientrare il più rapidamente possibile…o scendere fino a Bam?….beh… a questo punto……verso BAM!!!!

Kerman – Bam – Yadz

Siamo nella zona più calda dell’Iran…la partenza è quindi di quelle che mi piacciono moltissimo….super presto…cazzo!

Siamo a Bam per una buona colazione a base di datteri e ci dirigiamo subito verso lo spettacolare Arg….o quello che ne rimane dal terremoto del 2003.

La cittadella è in fase di ricostruzione….alcune costruzioni sono state quasi completamente ripristinate….già così “mezza distrutta” toglie il fiato….immaginarla tutta in piedi…beh…..che storia!!!!

Terminata la visita, siamo al nostro giro di boa, si riparte verso nord…con destinazione….Yadz che tanto ci è piaciuta! Un tappone…tutto il giorno in moto con un gran caldo….LaKapricciosa smette di andare bene…al minimo tende a spegnersi e aprendo il gas sembra refrattaria a reagire prontamente ma va….e quindi avanti.

Siamo a Yadz in serata e la città ci riserva una calda riaccoglienza!!!

Parcheggiamo le moto……e nel silenzio del piazzale dell’albergo sento uno strano gorgoglio…non volevo crederci….la benzina sta bollendo dentro i serbatoi!!!!!!No, non è un modo di dire, aprendo il serbatoio si vedono le bolle…tutto pronto per buttare la pasta!!!!!

Giornata dura, quindi a nanna per ripartire la mattina presto verso la metà del mondo.

Yadz – Esfhan

Partiamo presto ma il caldo si fa subito sentire…..oggi tappa di trasferimento leggera; abbiamo anche il tempo lungo la strada di incontrare Fabian e Janine (http://www.tenere-e-tours.ch/nomaden.htm) un ragazzo ed una ragazza svizzera che dopo un viaggio di un anno in Africa (2009/2010) staranno in giro per l’Asia un altro anno con le loro Tenerè, una bella chiacchierata sino a che l’infelice uscita “stiamo sempre in giro in moto perché non siamo nati per lavorare”…… me li fanno diventare antipatici e si riparte……arriviamo rapidi ad Esfhan che ci accoglie con un traffico soffocante che con l’imponente caldo forma una gran coppia……è talmente caldo che la benzina riprende a bollire…..sento la moto di Andrea davanti a me che inizia a singhiozzare….mi preoccupo ma a spegnersi è ….LaKapricciosa…..no cazzo!!!! Riprovo a ripartire nulla…..mi accorgo che ogni volta che schiaccio lo starter esce un sacco di benzina da sotto……mi piego….e….ed il tubicino che trasporta la benzina dal serbatoio (sostituitomi a Kerman)…è lacerato!!!!

Io parto con una serie infinita di moccoli, Andrea non si è accorto che mi sono fermato è partito alla ricerca di un hotel….

Il proprietario di un negozio di alimentari decide di darmi il benvenuto con dell’ottimo succo di cocco e mi accompagna da un meccanico li vicino …..è chiuso….è a riposare. Lo sveglio! Conosco così Assad…un gran personaggio dalla faccia da folle…..in realtà è…. un gran folle!!!!! Porto la moto nella sua officina e ci adoperiamo per rimetterla in sesto….decide che mi occorre un buon tubo…non iraniano ma europeo ……ed invia quindi un suo scugnizzo a cercarlo al mercato. Passiamo diverse ore in attesa, seduti con Assad in strada che mi rassicura…”in the name of god…..la faccio ripartire!!!…e gesticola stranamente verso il cielo! Beh….in the name of god….azzerata la centralina…la moto riparte…va malino….davvero malino ma va!!!!!!…e allora via alla scoperta di Esfhan…IN THE NAME OF GOD!!!!

Abbiamo tante aspettative su questa città…detta appunto “la metà del mondo” perché si sostiene metà delle cose belle da vedere al mondo siano qui.

Effettivamente la città ed i suoi ponti sono davvero interessanti e la grande piazza piena di fascino….ci rapisce anche se, ad onor del vero….in Iran abbiamo visto anche posti più belli.

Passiamo qualche giorno qui ed arriva il momento di salutare Andrea e Lalla :-(……mi astengo dal commentare….solo due Giganti di persone, due speciali compagni di viaggio….READY TO RACE SIEMPRE BROTHER!

Devo tornare a Qazvin per  sistemare LaKapricciosa, loro rientreranno su di un’altra strada.

Esfhan – Qazvin

La partenza è fissata come sempre la mattina presto….i km non sono pochi e vorrei arrivare il prima possibile per mettere mano alla moto….la strada interessante, si passano diversi accoglienti villaggi e le soste nei locali “tipici” sono rigeneranti…davvero niente male questo Iran!

In tarda mattinata ecco Qazvin dove mi dirigo direttamente da Mr. Rosbeg dove l’accoglienza è davvero calorosa.

Ci attendono mr Rosbeg, Khiana e sua sorella, qualche giorno lontana dai suoi studi universitari di Teheran…..che preparano, alla faccia del ramadam, un gran pranzo a base di pollo alla brace nella Guest House che diverrà la mia dimora per un paio di giorni…tra mille confort! Dopo pranzo, il riposo ed a metà pomeriggio…diciamo pure in serata arriva anche il meccanico…..

Il tipo, nonostante abbia avuto un infarto da pochi giorni….sembra in gamba; smontiamo assieme LaKapricciosa e cerchiamo di capire cosa va e cosa non va…..dopo aver analizzato tutto mi rassicura….la moto è ok, dobbiamo solo cambiare l’oring della pompa della benzina. Prende la pompa e se ne va!

La sera è il momento della pizza in centro con Khiana e la sorella…..non me ne vorrà…non ricordo il nome….una serata davvero piacevole e divertente con belle chiacchierate sulla loro terra, gli usi i costumi…. l’abbigliamento ed il velo femminile….non lo sopportano….ne farebbero volentieri a meno.

L’ospitalità nella guest house di Mr Rosbeg è eccezionale….una gran bella nottata!

Qazvin – Tabriz

In tarda mattinata si rimonta Lakapricciosa, prima la prova il meccanico e poi chiede a me di andare a provarla cercando di tirarla un pochino….presto detto…mi metto in sella…come lui lascio casa/officina senza casco e mi butto in autostrada…..giusto il tempo per provare che va splendidamente quando ad un posto di blocco mi fermano ed immediatamente mi sequestrano le chiavi della moto…..ho lasciato i documenti a casa…cazzo! Provo a spiegare ai due poliziotti la situazione, siamo a 500 metri da dove ho i documenti…ma nulla. Per fortuna ho il telefono…chiamo Rosbeg che si precipita, non so perché cazzia i poliziotti che si scusano e posso ripartire a provare la moto! Scopro che Mr Rosbeg conta qualcosa; la legge in Iran vieta la circolazione (tranne che per i turisti) di moto con cilindrata superiore a 250 cc…beh lui circola con super sportive di ben altra cilindrata …..ha una dispensa! Rientrati in casa/officina mi mostra le foto dei suoi successi nel cross e delle manifestazioni che organizza come responsabile della federazione Iraniana di motocilclismo.

La moto è ok…..un pranzo…e via verso Tabriz…dove si arriva presto e dove quindi c’è il tempo per una nuova visita della bella città! Di nuovo ottima la cena!

Tabriz – Erzincan

Oggi la giornata è impegnativa, salutare l’accogliente Iran, ripassare le frontiere e spingerci in Anatolia centrale…poco prima di pranzo eccoci in frontiera, disbrigo le pratiche iraniane piuttosto rapidamente, il tempo di spiegare a 4 ragazzi italiani in moto le procedure da me appena svolte, si apre il cancello ed eccoci fuori dall’Iran….il cancello dietro si richiude…ma quello turco non si apre. Parcheggio Lakapricciosa e mi avvicino con i documenti ai vari gabbiottini…riesco finalmente  a trovare qualche militare che mi spiega che l’unico addetto…è in pausa pranzo..siamo in pieno Ramadam ..ma la frontiera chiude per pranzo! Vabbè….quanto ci metterà mai il tipo a mangiare un panino?….beh, 2 ore e mezza!!!! Tra due cancelli con iraniani e turchi inferociti per l’attesa….meno male che il posto è al sole e non c’è un minimo spazio all’ombra!

Sbrigate, sbrigate si fa per dire, le pratiche ecco attraversare Dogubayazit…..e km dopo km, chiuso il Kurdistan, eccoci nel bel mezzo delle montagne dell’Anatolia.

Per l’ora dell’aperitivo ecco Erzincan una nota località sciistica turca! E’ estate e la città, abitata solo dai suoi residenti, offre una gran tranquillità!

Erzincan – Duzce

Oggi lunga tappa nella Turchia centrale…cambio strada rispetto all’andata, puntando su Ankara…la strada non è male, sale ripida su le montagne e si riscende velocemente! Come spesso succede in Turchia le strade sono in rifacimento e l’asfalto lascia spesso il posto al ghiaino. Il panorama è interessante e l’accoglienza incontrata ad ogni sosta è spettacolare.

Superata Ankara in serata riecco Duzce che ci accoglie con la solita splendida cena.

Duzce – Plovdiv

Ultimo giorno di Turchia ed una tappa ormai collaudata…..sveglia presto, moto carica, giro la chiave e ….niente…..merda! chiedo aiuto al portiere dell’hotel, cui chiedo una macchina per usarne la batteria ed i cavi…..accontentato provo a ripartire nulla……cazzzzzzzzo! Pronto a chiamare per un trasporto ad Ankara o Istanbul dove trovare un officina KTM mi viene in mente di staccare la centralina della moto….la lascio staccata 5 minuti….riprovo con la batteria della macchina e ……LaKapricciosa riparte alla grande! Questa manovra mi accompagnerà tutte le mattine sino in Italia.

Un pò di traffico prima di Istanbul causa incidente nei pressi di Izmit e decido quindi di percorrere una bella strada litoranea sino al confine. Un saluto alla Turchia e presto arriva Plovdiv….incredibile non piove!!!….data questa eccezione …un occasione per visitare la cittadina sotto la luce del sole e scoprire che non è niente male!!!!

Plovdiv  – Sarajevo

Vorrei partire presto ma….come a Duzce…..smonto la centralina, aspetto un taxi con i cavi per la batteria cui attaccarmi e via….verso la Serbia…..

Superata NIS, decido che si arriverà a Sarajevo attraverso le montagne piuttosto che proseguire per la strada da tutti consigliata che passa da Belgrado…..beh…..mai scelta fu così felice…penso di aver fatto così forse la strada più bella percorsa nella mia vita….una meraviglia! Piccoli villaggi, splendidi panorami di montagne, belle donne, laghi ed una strada che sembra disegnata apposta per divertire i motociclisti!…unica ed importante nota dolente….i numerosissimi e decisamente popolati cimiteri che ricordano il lungo conflitto che ha martoriato questo territorio.

Su queste strade tornerò…..ogni paesino invita ad una sosta!!!

E’ buio quando si entra a Sarajevo e trovo uno splendido ricovero da Don Ibrahim le Derbasani….un personaggio…decisamente discutibile…ma un personaggio!!!

Un paio di giorni a scoprire Sarajevo che mi sorprende….sapevo bella….ma lo è davvero molto e grande atmosfera! Mi piace!!!

Sarajevo – Pag

Come detto a Sarajevo si sta molto bene…ma è il momento di lasciarla, solo dopo però aver rismontato la centralina ecc ecc ecc; LaKapricciosa punta verso la costa……la strada molto gradevole costeggia il fiume Narenta  e passa tra le rocce….e si arriva a Mostar, la città tristemente nota a causa delle battaglie durante il recente conflitto ed il suo bel ponte di pietra abbattuto (oggi ricostrutito). Visitata Mostar in compagnia dei soliti e ritrovati…..“aho, che cazzo c’è successo qqqua? Ecchennnesò tutto sto macello per sto cazzo di ppponte”….. si lascia preso la Bosnia Erzegovina per entrare in Croazia. Qui la strada litoranea regala bei paesaggi e sull’isola di Pag, raggiungibile da sud via strada….Lakapricciosa si prende un paio di giorni di riposo.

Pag – Pontremoli

Il viaggio è oramai terminato…ci attendono gli ultimi km….solo dopo però aver staccato nuovamente la centralina ecc ecc ecc…..si parte, sempre lungo la strada litoranea che regala bellissimi scorci….si attraversano l’Istria e la Slovenia, si supera Trieste e nei pressi di Venezia non ci manca neppure un temporale di quelli memorabili….faccio benzina, spengo la moto…..e fermo una macchina per riavviarla (si…. ho ormai con me i cavi della batteria)….un ultima sosta nei pressi di Reggio Emilia ed ecco Pontremoli che ci aspetta per l’aperitivo.

In the name of God – Iran raid 2011 si chiude così con il tradizionale bicchier di vino al figliol prodigo che prima di ogni saluto conclude il viaggio con un brindisi ai posti ed alle persone incontrate.

Genesi
Leggi gli appunti di viaggio
Vedi la scheda
Vai alle foto
Vedi la mappa del viaggio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *