appunti di viaggio


Slow Way Down 4 tappa

Zambesi Meander Raid 2017

       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un paio di respiri e…mi ritrovo attorno ad un fuoco, sotto il cielo stellato della savana in Botswana in compagnia di otto amici sudafricani ed altrettante moto…questo succede ad avere una moto a Johannesburg!

Ma torniamo un attimo indietro…basta cercare un volo economico, una telefonata a Johannesburg per avvisare dell’arrivo e così…LaKapricciosa viene fatta bella per me ed io utilizzato come scusa per le mogli: “arriva Fefo, l’italiano, non possiamo lasciarlo solo, dobbiamo accompagnarlo un paio di settimane”… della serie, ogni scusa è buona per un viaggetto! E così Riaan raccatta un po’ di amici e mi organizza la quarta tappa del mio Slow Way Down, un viaggio veloce di 5 giorni, decisamente diverso dal mio modo di muovermi: per la prima volta viaggerò assieme ad altre 8 moto! L’idea mi spaventa un po ma la paura sparisce dopo i primi km e dopo la prima tendata!

Dopo il primo campo in Sud Africa si passa presto via pista in Botswana, che mi rapisce immediatamente: guidare la moto nel cuore di una verdissima savana con elefanti, giraffe, zebre, kudu e tanti altri animali che pascolano al tuo fianco o dover fermare la moto per lasciarli attraversare regala una di quelle emozioni che non si possono descrivere…insomma una esperienza che tutti meriteremmo di vivere e non solo sentire raccontare!

Ma non faccio in tempo a digerire queste emozioni che i miei occhi sono ancora incantati di fronte alla maestosità delle Cascate Vittoria, giusto un salto veloce in Zimbabwe, nel periodo della loro massima portata: mi aspettavo tanto dalla loro visione ma…decisamente oltre a quanto potessi immaginare!

Giusto quindi il tempo di perdersi dietro qualche branco di elefanti nel parco Chobe per poi seguirli in quel pezzetto di Namibia che ad agosto non aveva trovato spazio nel mio viaggio: LaKapricciosa mi porta quindi nel Caprivi Strip ed io la seguo contento come un bambino…e poi vuoi mettere gli ippopotami che di notte importunano le nostre tende!!! Ah…che vita dura in Africa!

Non mi resta che bere ancora qualche Spiced Gold e riuscirò anche a parlare l’Afrikans con i miei amici! Nel frattempo però non mi resta che abituarmi alle loro belle tradizioni e fare quindi indigestione di bistecche e biltong!

Una voce a parte merita la capacità dei ragazzi sudafricani di caricare le moto: non manca nulla! In qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo non manca mai una birra fresca, una coca con rum ed abbondante ghiaccio! Dalle loro moto riesce infatti ad uscire di tutto: birre fresche, cubetti di ghiaccio, canne da pesca, sedie, materassi e brandine più comodi del mio letto a casa e gli immancabili barbecue…si più di uno, ci sono anche di scorta…non si sa mai! Prometto che alla prossima occasione seguirò uno dei corsi professionalizzanti che evidentemente promuovono da quelle parti: organizzazione e stivaggio dei bagagli sulla moto!

I ragazzi infatti hanno una incredibile capacità di trasportare di tutto senza alcuna difficoltà! Bravi!

Mi piace questa cosa di viaggiare con loro, posso respirare il loro modo di muoversi, vedere ed ascoltare il mondo e…mi piace…mi piacciono!

Romane quindi il tempo di parcheggiare le moto per un paio d’ore e sorvolare con un piccolo aereo il delta dell’Okavango per scoprire che esistono così tante tonalità di verde che no avrei potuto immaginare nemmeno in cento vite !

Così ancora imbambolato dalle fortissime emozioni provate, con gli occhi pieni e gonfi di meraviglie, le orecchie colme dei rumori africani…mi ritrovo nuovamente a salutare LaKapricciosa che in ottima compagnia mi aspetta un’altra volta a Johannesburg. Le ho promesso infatti che questo era solo un piccolo assaggino di ciò che le aspetterà tra qualche mese, un’anteprima, un veloce sopraluogo per meglio pianificare le settimane estive…lei mi aspetta ed io cercherò di riabbracciarla presto!

Che bello avere una moto a Johannesburg, che bella l’Africa, che bello avere un caro amico come Riaan…chop chop bro!